La Torre Civica, detta anche Torre dell’Orologio, è il simbolo della città castellana. Essa volge lo sguardo verso Treviso, il comune che in epoca medievale - negli ultimi decenni del XII secolo - fondò il primo nucleo di Castelfranco costruendo la cinta muraria e le torri. I primi abitanti della città murata, infatti, furono i soldati mandati a presidio, incoraggiati dal Comune di Treviso a insediarsi senza l'obbligo di pagare alcuna tassa, scelta da cui prende il nome la città: Castelfranco deriva da "castello franco", ovvero esente da imposte.
La decisione di costruire in questa sede una città fortificata non fu casuale: già all'epoca Castelfranco si poneva in un crocevia tra le città più importanti della pianura - Padova, Vicenza e Venezia.
Inizialmente, la torre fu costruita in legno e solo in un secondo momento la struttura venne ricostruita in mattoni rossi cotti, prodotti con l’argilla raccolta lungo il Muson. La Torre, attraverso i suoi simboli, racconta la storia di Castelfranco e dei suoi dominatori: sotto le volte si può riconoscere lo stemma (le ruote rosse del carro) dei Carraresi che dominarono la città dal 1380 al 1388.
I simboli più evidenti sono, però, quelli della Serenissima, che dominò Castelfranco dal 1339 al 1797 (salvo il breve periodo carrarese). Sulla facciata esterna è possibile ammirare il maestoso leone alato, simbolo di Venezia; l'antico stemma della Città accanto allo stemma della famiglia di Pietro Gradenigo, podestà della Città, che commissionò l'imponente orologio indicante le ore e le fasi lunari.
Il piano terra era presidiato dai soldati, dove si possono notare i resti di un camino e una delle due caditoie da cui difendevano la città scoccando frecce e lanciando sassi e acqua bollente. Al primo piano è posizionato il meccanismo interno dell'orologio costituito da un datario e, nel cerchio sovrastante, il lunario.
Al secondo piano, invece, è presente un affresco rappresentante un orologio simmetrico a quello posizionato sulla facciata della torre che guarda l'interno del castello. La rappresentazione dei numeri al contrario permetteva di regolare con facilità l'orologio dall'interno. Salendo all'ultimo piano è possibile cogliere la collocazione strategica di Castelfranco, all'incrocio tra le vie di comunicazione risalenti all'età romana: la Via Postumia e la Via Aurelia. La cella campanaria sovrasta la torre, dove si trovano le campane che ancora oggi rintoccano scoccando il passare del tempo.
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