Castelfranco Veneto deve il proprio nome al castello ‘franco' (esente) da imposte per i suoi primi abitanti-difensori. Il possente quadrato di mattoni rossi è stato eretto sopra un preesistente terrapieno, tra la fine del XII e primi decenni del XIII secolo, dal Comune medievale di Treviso, a presidio del turbolento confine verso le terre padovane e vicentine.
Città murata per sua stessa definizione, conserva quasi integralmente la cinta muraria alta circa 17 metri, lunga circa 230 per lato, le torri che si innalzano ai quattro angoli e nei due punti mediani.
Il governo di Ezzelino III da Romano nella metà del ’200, la dominazione veneziana, il breve periodo carrarese - di cui rimane lo stemma con il carro a quattro ruote ancora visibile sotto la volta della torre civica - la guerra di Cambrai: tutte queste vicende storiche hanno lasciato il loro segno indelebile e oggi il castello, sfuggito alla demolizione nell’Ottocento, è diventato il simbolo della città.
Città di commerci fin dall'origine, Castelfranco lega indissolubilmente la sua storia alla strategica posizione nel Veneto centrale, tappa obbligata tra Venezia, la Germania e le Fiandre, tra l'Europa occidentale e le pianure dell'Est. Patria di uomini di scienza (Jacopo, Giordano e Vincenzo Riccati), di architetti (Francesco Maria Preti) e musicisti (Agostino Steffani), Castelfranco Veneto è universalmente nota per aver dato i natali a una delle figure più straordinarie ed enigmatiche della storia della pittura: Giorgione.