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30.06.2022_Un nuovo complesso culturale per Castelfranco. La Diocesi, la Parrocchia, il Comune di Castelfranco Veneto, il Conservatorio di musica Agostino Steffani siglano un protocollo comune con la volontà di riprendere la realizzazione del Muse

Riparte il progetto, fermo dal 2008, per la ricostruzione dell'ex Cinema Pio X: Comune e Conservatorio entrano nella cordata. Diocesi, Parrocchia, Comune e Conservatorio dovranno intercettare fondi esterni per il completamento dei lavori.

 

Un nuovo auditorium per la città. E un grande museo di arte sacra in grado di accogliere e valorizzare i tesori custoditi nel Duomo settecentesco. Nasce dalla sinergia tra Diocesi, Parrocchia, Comune e Conservatorio di Musica il progetto di completamento dei lavori dell'ex sala parrocchiale. Oggi i quattro enti firmano, simbolicamente nel luogo in cui sorgerà la nuova struttura, un accordo di collaborazione per il completamento del compendio. Diocesi, Parrocchia, Comune e Conservatorio si impegnano, nell'ambito delle proprie competenze, a recuperare finanziamenti per la chiusura dei lavori. L'auditorium poi sarà utilizzato come sala concerti legati alla formazione e conferenze per scopi pubblici e comunitari. Il Conservatorio Agostino Steffani, aderendo a questo progetto, potrebbe trovare una ulteriore sala per le proprie attività didattiche e di produzione regolata da una specifica convenzione per l’utilizzo.

La vicenda dell'ex Cinema Pio X inizia nel 2001 quando il Comune di Castelfranco Veneto approva la ristrutturazione del compendio per la realizzazione del Museo del Duomo e di una sala polivalente adiacente negli edifici di proprietà della Diocesi e della Parrocchia di Santa Maria Assunta. L’allora parroco abate del duomo di Castelfranco dà avvio alla realizzazione di un progetto denominato “Opera del Duomo” che si poneva l’obiettivo, con il supporto finanziario della Fondazione Cassamarca, di realizzare un Museo del Duomo e un auditorium in cui opere d’arte, testimonianze epigrafiche e documentarie, compresi antichissimi testi musicali, conservati in diversi e angusti siti, fossero messi a disposizione delle comunità cristiane, degli studiosi, della città. Nel 2008 però, a causa della difficile congiuntura finanziaria, gli interventi vengono fermati e da 14 anni sono in fase di stallo lasciando una grande struttura incompiuta al centro dello spazio urbano all’interno delle mura cittadine. Ora il rischio è il degrado anche degli edifici fin qui realizzati e quindi lo spreco delle ingenti risorse ad oggi impegnate.

“È quindi nostra intenzione riprendere il cammino interrotto anni fa, rivedere il progetto Opera del Duomo, alla luce del contesto odierno e tenendo conto dello stato di fatto. Lo facciamo non da soli, ma insieme alla comunità civile nelle sue varie espressioni, nello specifico il Comune di Castelfranco Veneto e il Conservatorio Agostino Steffani di Castelfranco Veneto. Questo per creare sinergie che consentano di raccogliere risorse adeguate allo scopo ma anche di programmare un efficiente utilizzo futuro delle strutture che tenga conto delle esigenze culturali e formative della comunità e della città”, spiega don Dionisio Salvadori, arciprete della parrocchia del Duomo di Castelfranco.

“Il protocollo che oggi viene firmato - spiega il vescovo Michele Tomasi - risponde allo spirito di collaborazione degli enti ecclesiastici con gli enti pubblici che ha dato vita all’Intesa tra la Conferenza episcopale italiana e lo Stato Italiano sui beni culturali e ambientali fin dal 1996. Nei secoli la Chiesa ha creato, favorito, promosso una ricchezza artistica senza pari, per esprimere la sua fede e la gioia che le proviene dal Vangelo, per raccogliere, allietare e rafforzare la comunità cristiana, rimanendo sempre luogo di accoglienza e di integrazione per tutta la realtà civile. Essa provvede alla conservazione di numerosissime opere d’arte e favorisce, nell'ambito delle preminenti finalità religiose, l'accesso al suo patrimonio artistico a studiosi e visitatori. Da tempo l'Amministrazione pubblica italiana ha instaurato rapporti di collaborazione per la tutela e valorizzazione del vasto patrimonio ecclesiastico distribuito sul territorio nazionale. La Diocesi di Treviso sostiene la presente collaborazione e auspica che possa divenire esemplare anche per altre realtà simili presenti nel territorio”.

Precisa il sindaco di Castelfranco Veneto, Stefano Marcon: “Il supporto del Comune alle iniziative della parrocchia e del Conservatorio non è mai venuto meno ed anche questa è un’importantissima occasione che mette in luce lo spirito di collaborazione volto a migliorare la città e aumentarne i servizi. L’iniziativa è tanto più significativa perché si interseca perfettamente con la volontà dell’amministrazione di celebrare, come merita, Tina Anselmi - una delle figure simbolo della Città -, impegnata da ragazza nella Gioventù femminile di Azione cattolica, partigiana, politica, deputata per molti anni, prima ministro donna della Repubblica italiana. Per questo intendiamo, infatti, denominare il Museo Opera del Duomo - Auditorium “Tina Anselmi”. Questo rappresenta il progetto clou di tutte le azioni coordinate e portate avanti dalla consigliera incaricata Mary Pavin che in questi mesi, grazie alla collaborazione con moltissimi interlocutori, sta mettendo a punto molte iniziative dedicate a Tina Anselmi”.

 

“Il Conservatorio di musica Agostino Steffani crede fortemente in questo progetto e darà il proprio contributo per individuare possibili bandi o finanziamenti ad hoc per la sua realizzazione -confermano Nicola Claudio e Stefano Canazza, Presidente e Direttore del Conservatorio -. Il valore aggiunto darebbe la possibilità a circa 500 giovani studenti e oltre 120 docenti e personale tecnico e amministrativo di portare eventi culturali, di formazione e musicali di qualità e alta formazione. Castelfranco Veneto sta definendosi sempre più come meta culturale per turisti e studiosi grazie alle azioni comuni intraprese. L'auditorium si aggiungerebbe al maxi-progetto della Cittadella della Musica nel cuore del centro storico, già finanziato con 10 milioni di euro dal Ministero dell’Università e della Ricerca”.

Conclude la consigliera incarica, Mary Pavin: “Mi auguro che questo lungo lavoro di tessitura di bisogni possa essere un valore ed un volano per la cultura ed il turismo della nostra Città. Un bene rigenerato, al servizio dei cittadini, degli studiosi della storia del Novecento, un momento di incontro e di riflessione per aprirci a nuovi orizzonti in nome, anche, di una figura preziosa ed importante come Tina Anselmi che tanto ha dato alla comunità castellana e italiana”.

Data creazione: 02-07-2022    |    Data ultimo aggiornamento: 02-07-2022